Italo Campanini

(1845-1896) – Cantante lirico

La vita: Nato a Parma, fratello del direttore d’orchestra Cleofonte e figlio di un fabbro ferraio, pur lavorando nell’officina del padre studiò musica sotto la guida del maestro Griffini alla Scuola di Musica di Parma. Nel 1863 esordì al Teatro Regio nel ruolo di Oloferno Vitellozzo nella Lucrezia Borgia di G. Donizetti, cantando quindi nella Sonnambula di V. Bellini, dove sostenne la parte del notaio. Nel ‘65 si aggregò ad una troupe italiana in Russia e girò a lungo finché l’impresario Sermattei lo scritturò al Teatro di Odessa dove gli fu affidato il ruolo di primo tenore. Rimase in Russia tre anni, quindi tornò in Italia dove perfezionò ulteriormente la sua tecnica vocale a Milano sotto la guida di Lamperti. Venne scritturato dal Teatro alla Scala di Milano per la stagione ‘70/’71. In seguito al successo ottenuto, fu a Bologna al Comunale e si specializzò nell’interpretazione del Lohengrin di Wagner. Successivamente interpretò varie opere di successo a Milano, Bologna, Torino, Londra e New York, alcune delle quali sotto la direzione del fratello. Nel 1884 la sua voce cominciò a dare segni di stanchezza e la sua carriera si chiuse nel 1894. Morì a Corcagnano (PR) il 14 Novembre 1896.

Le opere: Campanini ha ricoperto la parte di tenore in numerose opere, fra cui sono da ricordare Faust, Don Giovanni, Lucrezia Borgia, Ruy Blas, Lohengrin, Carmen, Trovatore.

Il monumento: Il monumento a parete collocato nella crociera della Galleria Sud porta la firma di Antonio Leoni (1860ca.-1920ca.), noto artigiano del marmo attivo a Parma fra Otto e Novecento ed è composto da una lastra rettangolare in pietra grigia del Belgio con l’iscrizione, racchiusa in una cornice di marmo bianco di Carrara, decorata a bassorilievo con motivi geometrici e volute, sormontata dal busto di Italo Campanini. Un cordone segue tutto il perimetro e al centro del lato superiore una lira e rami di alloro e quercia, con nastri e fiori, sorreggono il piedistallo su cui poggia il busto. Le spoglie di Italo Campanini sono tumulate nell’edicola del fratello Cleofonte Campanini, sul viale centrale del cimitero.