Aristide Barilli
(1913-2009) – Pittore, giornalista
La vita: figlio del pittore Latino, tra il 1927 e il 1930 frequentò l’Istituto d’Arte “Paolo Toschi” assieme a Carlo Mattioli e Goliardo Padova. Terminati gli studi, si dedicò alla pittura, abbracciando il movimento del secondo futurismo. Ma nel 1935 iniziò l’attività giornalistica con la “Gazzetta di Parma” divenendo professionista nel 1941. Dopo la guerra, nel 1947, passò al “Resto del Carlino”, allora potente seconda testata locale, lavorando prima alla redazione di Parma, poi a quella bolognese, dove concluse la sua carriera nel 1969. Dal secondo dopoguerra fino al Duemila si dedicò con passione all’attività pittorica, ma spaziando anche nella poesia e nella musica: a lui si deve l’ideazione del concorso internazionale per Giovani Cantanti Lirici, che gli meritò il conferimento della qualifica di “Socio benemerito” della Corale Verdi, di cui fu anche vicepresidente. La sua ultima apparizione pubblica risale al 2004, con un’esposizione personale alla Galleria Sant’Andrea in occasione del novantunesimo compleanno dell’artista. Memoria storica di una famiglia che tanto ha dato alla cultura di Parma e decano dei giornalisti dell’Emilia Romagna, si spegneva il 13 ottobre 2009 a 96 anni.
Le opere: pittore figurativo e di paesaggio, ha immortalato i borghi di Parma e gli ambienti campestri, con una tavolozza di colori morbidi e poetici.
Il monumento: Aristide Barilli è ricordato da un’epigrafe e una foto nella semplice targa in marmo bianco della tomba di famiglia posta nell’Arco 129 del porticato Ovest.
01. Aristide Barilli, Vasi di fiori, olio su tela (Collezione privata, Parma).
02. Sepoltura di Aristide Barilli al Cimitero monumentale della Villetta.