

Edicola Milza, 1932
Camillo Uccelli (1874-1942)
Il monumento: l’edicola, della quale si conservano due planimetrie all’Archivio Storico Comunale di Parma, è stata progettata da Camillo Uccelli nel 1932.
La pianta è quadrata e innalza prospetti elaborati con protiro, colonnine, archetti, zoccoli, archi e lunette decorati con mosaici dorati a motivi floreali.
La facciata di gusto neoromanico eclettico, presenta un cancello in bronzo incorniciato da mosaici con motivi floreali. La strombatura delle porte è caratterizzata da colonne con capitelli e colonnine pensili, su cui insistono archi a tutto sesto. Al culmine in una nicchia aggettante è racchiuso un mosaico raffigurante un angelo crucifero. Sul retro dell’edicola, la vetrata è ornata da una croce e da motivi a spirale. All’interno, il soffitto è decorato con un mosaico a motivi floreali e da simboli cristiani.
La vita: dall’esiguo gruppo di allievi formatisi all’Istituto di Belle Arti di Parma alla scuola dell’architetto bolognese Edoardo Collamarini (1863-1928), uscì appena ventenne nel 1894 anche Camillo Uccelli, nato a Parma il 15 novembre del 1874.
L’esordio professionale avviene agli inizi del secolo, con particolare impegno rivolto all’edilizia residenziale e al restauro, lasciando tracce in alcune realizzazioni all’interno e all’esterno del centro storico di Parma. Attento alle tendenze stilistiche d’Oltremanica, improntate ad un corretto revival neoromanico e neogotico, Uccelli è egualmente attratto dagli schemi eclettici nazionali da lui raramente infiorati di richiami riferiti al morente Liberty. In virtù del suo grande interesse per la civiltà inglese e della rigorosa fede cristiana, a cui si aggiunse una profonda ammirazione per i monumenti dell’arte romanica e gotica parmense, formò la sua cultura aderendo al movimento romantico e orientandosi chiaramente verso il neogotico. Camillo Uccelli fu l’unico convinto interprete a Parma di questo revival del Medioevo a cui rimase coerente per tutta la sua carriera professionale. Morì a Parma, alle soglie della vecchiaia nel 1942.
Le opere: dagli inizi degli anni Venti si dedica principalmente alla progettazione di villini, in parte realizzati nella prima periferia urbana, e alla costruzione di diversi edifici di culto.
Nella sua considerevole produzione spiccano il rifacimento della facciata della chiesa Evangelica in borgo Tommasini (1913), il Salone Espositivo di borgo Santa Brigida, successivamente incorporato nel cinema Centrale, (1915), Villa Grassi (1923), la chiesa di San Leonardo (1928-31) e il Seminario Diocesano minore (1929-31), la chiesa di Castelnuovo Fogliani (1931-1933), in provincia di Piacenza, dovuta alla munificenza del pontefice Pio XI e del cardinale Nasalli Rocca e la chiesa parrocchiale di Bardi (1932), di impianto romanico a tre navate.
In veste di architetto di fiducia della Barilla, Uccelli svolse la sua attività lungo l’intero arco di un ventennio, dal 1916 al 1936, attraverso una serie di interventi, fasi di ristrutturazione, sopralzi, ampliamenti dello stabilimento di Barriera Vittorio Emanuele.
L’edicola per la famiglia Barilla, del 1940, realizzata due anni prima della sua morte, si rifà al razionalismo, scostandosi sensibilmente dalla precedenti realizzazioni.
Proseguendo lungo il viale centrale in direzione Est, si raggiunge l’ingresso principale del Cimitero Monumentale della Villetta, dove termina il percorso
01. Ritratto fotografico dell’architetto Camillo Uccelli intorno al 1910 (Collezione privata, Parma).
02. Edicola Milza, facciata.
03. Angelo crucifero, mosaico sulla facciata dell’edicola Milza.
04. Camillo Uccelli, pianta dell’edicola Milza (Archivio Storico Comunale, Parma).