Latino Barilli

(1883-1961) – Pittore, insegnante

La vita: terzo figlio maschio del pittore Cecrope e di Anna Adanti, nacque a Parma il 30 gennaio 1883 e divenne pittore come il padre, dopo che i due fratelli, Arnaldo e Bruno, si erano affermati rispettivamente come studioso di storia e arte locale e come musicista e scrittore. Studia all’Accademia di Belle Arti di Parma. Nel 1903 soggiorna a Monaco di Baviera, nel 1905 è a Venezia. Nel 1906 parte per il servizio militare in Sardegna, quindi è a Roma dove frequenta la Scuola libera di nudo. Con una formazione culturale così ricca, sia per rapporto diretto, sia per identità di atmosfera e disposizione, Barilli fu per molti anni a Parma un pittore molto moderno, aperto agli stimoli e alle correnti che muovevano le cose artistiche d’Italia. Nel 1909 è a Fano dove dipinge numerose marine. Nel 1911 con l’architetto Cusani, Bocchi, de Strobel e Brozzi ricostruisce la Sala d’Oro del Castello di Torrechiara per l’Esposizione Etnografica di Roma. Affresca Palazzo Marchesi a Parma. Nel maggio 1915 parte per il fronte, dove rileva e disegna le postazioni nemiche; combatte a Passo Buole, meritando la medaglia d’argento. Nel 1921 esegue gli affreschi nella chiesa di San Michelino dei Gatti, nel 1924 affresca la chiesa di San Michele a Parma. Nel 1925 affresca l’abside della Basilica del Santo a Padova, il castello di Gabiano Monferrato e la cupola della chiesa di Vigatto. Nel 1937 dipinge l’Aula Magna dell’Università di Parma e la chiesa di Sala Baganza. Insegna Figura all’Istituto d’Arte dal 1939 fino al 1956. Illustra diversi libri e tiene mostre a Roma, Parma e Bologna. Barilli, colpito da infarto, si spegne nella sua casa sul torrente Parma il 26 luglio 1961. Dopo la sua scomparsa vengono allestite mostre antologiche in Galleria Nazionale nel 1963 e all’Accademia di Belle Arti nel 1984. Il Comune di Parma dedica una ampia retrospettiva a Casa Barilli nel 1997 a Palazzo Pigorini.

Le opere: il lavoro artistico di Latino Barilli si sviluppò grazie ad una particolare sensibilità basata sull’uso emozionale del colore e su una disposizione spirituale intimista: paesaggi percorsi dall’emozione della luce che scorre, non frammentata ma distesa, sulle strisce delicate della spiaggia, del mare, o che trasforma in fantasmi viola e azzurri i monti, e il gusto e la poesia sottile degli interni, la porta che si apre sulla cucina, il ragazzo che legge, la donna che cuce. Suoi ritratti e paesaggi sono presenti in numerosissime collezioni private parmensi.

Il monumento: Latino Barilli viene ricordato con una epigrafe e una foto nella semplice targa in marmo bianco della tomba di famiglia posta nell’Arco 129 del porticato Ovest.

01. Latino Barilli, Bambina col grembiule rosso, olio su tela, 1909 (Collezione privata, Parma).
02. Sepoltura di Latino Barilli al Cimitero monumentale della Villetta.