

Emilio Trombara
(1875-1934) – Scultore
La vita: figlio dell’architetto Carlo, nacque a Parma il 13 giugno 1875. Fu scultore dotato di una spiccata inclinazione naturale per la modellazione, non ampiamente sviluppata nell’arco di una vita breve, in gran parte spesa nella città natale, dove lasciò il segno di un talento solo tardivamente e in parte riconosciuto. Gli studi artistici si svolsero nell’ultimo decennio del XIX secolo all’Istituto di Belle Arti di Parma, dove Cecrope Barilli teneva la cattedra di Figura e Agostino Ferrarini quella di Scultura. Da quegli insegnamenti il Trombara, incostante nella frequenza, trasse le nozioni fondamentali per poter operare in proprio, rifuggendo istintivamente dal metodo che la scuola imponeva. Per questo non raggiunse la meta del diploma. Fu attratto da Firenze, dove, lavorando col Garella, studiò dal vivo ciò che la sua indole ribelle gli permetteva di osservare nella piena libertà delle scelte. Rientrato a Parma, fece parte del gruppo di scultori che nel 1912 realizzarono le statue per il monumento a Verdi dai bozzetti originali di Ettore Ximenes. Rapporti di reciproca stima legarono il più noto artista palermitano e il giovane parmigiano e fu proprio Ximenes che gli affidò nel 1907 l’incarico dei restauri delle sculture equestri del Teatro Farnese. E ancora Trombara eseguirà la fusione della vittoria alata del monumento alla Vittoria di viale Toschi nel 1931. Nel primo ventennio del XX secolo sono da ricordare i bronzi che ornano la freddezza marmorea delle sepolture del Cimitero della Villetta di Parma, che con lo stile inconfondibile e la loro numerosità, finiranno per caratterizzare in senso floreale lo spazio dell’ottagono storico. L’infaticabile attività del Trombara si manifestò compiutamente negli anni della piena maturità sotto le arcate funerarie della Villetta, dove lasciò il segno forte della sua passione di artista. Trombara moriva, a 59 anni, il 20 gennaio 1934.
Le opere: a lui sono da ascrivere i busti della galleria dei Poeti della Rocca Meli Lupi di Soragna. Numerose sono le sue realizzazioni nelle chiese di Parma: le Via Crucis di Sant’Antonio Abate, Sant’Uldarico, Santa Caterina; i fonti battesimali in San Sepolcro (replicati in copia in Sant’Antonio e San Benedetto) e in Santa Maria Maddalena. Nel 1913 modella la targa commemorativa in bronzo di Don Carlo Maria Baratta nel piazzale di San Benedetto. Ma la maggior parte delle sue realizzazioni sono d’ambito privato e cimiteriale. Presso il Cimitero monumentale della Villetta vanno ricordate l’Edicola Colla, progettata e realizzata integralmente da Trombara (> Scheda 16 – Percorso Eroi), l’Edicola Romanelli, sormontata dall’ardito gruppo scultoreo con gli angeli in volo, la Cappella Paris–Costa, i monumenti Bocchialini-Corchia, Chierici (> Scheda 17 – Percorso Eroi), Salvatori; la monumentale ara Gnecchi, caratterizzata dalla statua femminile a grandezza naturale con le fattezze della moglie Nella Rossini, e l’ara Mancini; il monumento al medico parmigiano Giovanni Inzani nella Galleria Nord, il monumento dell’Orfanotrofio Vittorio Emanuele II, …
Il monumento: la sepoltura di Emilio Trombara colpisce per l’estrema linearità e semplicità di forme. Colui che realizzò alcune delle più importanti e scenografiche sepolture monumentali del Cimitero di Parma – fra cui lo straordinario turbine che sovrasta l’Edicola Romanelli, probabilmente il suo capolavoro, posta non a caso a fianco della sua ultima dimora – di fronte alla morte scelse la linearità della croce. La tomba a terra è costituita da una semplice lastra in granito grigio. Della stessa pietra è il parallelepipedo che si alza sullo sfondo e che accoglie nella parte centrale una nicchia, rivestita di sottili liste di marmi policromi, con una semplicissima croce latina in tubolare d’acciaio al centro.
01. Il gruppo scultoreo degli angeli in volo, opera di Emilio Trombara, che sovrasta l’Edicola Romanelli al Cimitero monumentale della Villetta.
02. Bozzetto preliminare dell’Edicola Romanelli (Archivio Storico Comunale, Parma).