

William Soncini
(1913-1997) – Pittore e scultore
La vita: figlio di Egidio, segretario comunale a mezzani, maturò la sua vocazione artistica all’interno della famiglia di origine. Il nonno paterno era l’architetto Pancrazio Soncini, autore di numerosi rifacimenti di facciate nel centro storico di Parma. Compiuti gli studi superiori, frequentò per due anni la facoltà di Architettura di Torino. Pittore e scultore, collaborò a giornali e riviste in qualità di giornalista-pubblicista. Dal 1944 al 1964 abitò stabilmente a Torino e negli anni tra il 1964 e il 1997 visse in prevalenza a Pisa, dove realizzò un atelier alla periferia della città. Grande importanza per la sua formazione culturale ebbe il viaggio che lo vide approdare nei diversi continenti per studiare gli aspetti innovativi dell’architettura contemporanea, nonché il repertorio iconografico dei popoli antichi. Soncini, che si firmava con il nome d’arte di Napoleone Inciso, non abbandonò mai la pittura, appresa negli anni giovanili, e si dedicò alla scultura soltanto nella piena maturità, sotto la guida di Luigi Froni, ottenendo notevoli apprezzamenti dalla critica. Morì a Pisa il 25 gennaio 1997.
Le opere: le sue opere, prevalentemente bronzi realizzati con la tecnica della cera persa, rivelano influssi mutuati sia dall’arte classica che dall’arte contemporanea con rimandi all’arte etrusca e greca e precisi riferimenti alle lunghe e filiformi figure di giacometti, ma con un senso di leggiadria e di gioia che non si trova nelle sculture dell’artista svizzero. La rappresentazione della figura femminile, sotto forma di maternità e ballerine, è un tema fondamentale del suo lavoro. Espose le proprie opere in numerose mostre a Milano, Parigi, New York, Roma, Zurigo, Basilea e Osaka e, per quasi vent’anni, alle rassegne dell’antiquariato a Saluzzo. Alcune sue sculture si trovano in collezioni pubbliche, un crocefisso, un portacandele e un leggio in bronzo sono nella chiesa del Casale di Mezzani. Nell’aprile 1985 Soncini donò un Crocefisso a papa Giovanni Paolo II.
Il monumento: la tomba si presenta come un insieme di elementi aggiunti in epoche successive ed è costituita da un sepolcro centrale, da un fondale con recinzione antistante e da elementi figurativi in bronzo. Il sepolcro, databile al secondo decennio del Novecento, è posto su una piattaforma racchiusa da quattro pilastrini decorati a croce ed è chiuso da due spioventi. Il fondale, posteriore di un decennio come la recinzione, è costituito da una struttura ad arco in cemento che racchiude una lastra in marmo verde alpi. L’arco è sormontato da una massiccia croce e ai lati è decorato da portalumi scolpiti.
Di epoca molto più recente è la fiamma perpetua posta a fianco del sarcofago e il gruppo statuario che lo sovrasta. Il gruppo scultoreo, datato al 1984, opera di William Soncini in memoria della moglie Giuliana, è posizionato sul sarcofago ed è costituito da due esili figure tra loro intrecciate. La fiamma, molto stilizzata, realizzata nel 1997, porta al centro, inciso, il nome del defunto William Soncini ed è rialzata da uno zoccolo in marmo su cui è applicata una targa in bronzo con le date e il nome.
01. William Soncini, Maternità, olio su cartone, 1969 (Collezione privata, Torino).
02. William Soncini, Maternità, bronzo, 1968 (Collezione privata, Torino).
03. La tomba della Famiglia Soncini al Cimitero monumentale della Villetta. Sulla destra si scorge il vaso “fiammante”, opera dello stesso Soncini, realizzato per la propria sepoltura.
04. Le figure sinuose e filiformi in bronzo, che ornano la tomba di famiglia al Cimitero monumentale della Villetta, modellate da William Soncini in ricordo della moglie.