Amedeo Bocchi

(1883-1976) – Pittore

La vita: figlio del pittore Federico e di Clelia Cacciani, nacque a Parma il 24 agosto 1883. Dopo aver appreso dal padre i primi rudimenti dell’arte, entrò all’Accademia di Belle Arti di Parma per seguire gli insegnamenti di Cecrope Barilli che lo introdusse allo studio degli impressionisti; nel 1902 è a Roma dove frequenta la scuola di nudo. Nel 1906 sposa Rita, sua compagna di studi a Parma, e nel 1908 nasce Bianca, la prima e unica figlia dell’artista. Di lì a un anno morirà la moglie Rita. Nel 1910 lavora a Padova alla decorazione pittorica della Basilica del Santo e inizia a partecipare alla Biennale di Venezia. Al 1911 data il primo viaggio a Terracina e l’incontro con la realtà drammatica delle paludi pontine e dal 1919 in poi tutte le estati condusse qui un costante lavoro in parallelo all’attività romana. Nel 1913 collabora con Renato Brozzi e Daniele de Strobel alla ricostruzione della Sala d’Oro del Castello di Torrechiara esposta alla mostra Etnografica di Roma. Nel 1912 ottenne la medaglia d’oro del Ministero della Pubblica Istruzione a Milano con il dipinto Le tre Marie e nel 1913 a Parma vinse il premio Perpetua. In questi anni si fecero più stretti i rapporti con l’ambiente romano e in particolare con Sartorio e De Carolis. Allo scoppio del primo conflitto mondiale si stabilì definitivamente a villa Strohl-Fern a Roma con l’amico Renato Brozzi e sempre nel 1915 ricevette l’incarico per la decorazione della sala riunioni della Cassa di Risparmio di Parma che definisce il legame della pittura di Bocchi con la Secessione viennese e la totale adesione al principio modernista della progettazione globale e l’equiparazione tra pittura e arti applicate. Nel 1919 Bocchi sposa in seconde nozze la sua giovane modella Nicolina, che però morirà nel 1923. Nel 1934 perderà anche la figlia Bianca, morta a soli 26 anni.
Nel 1925 viene nominato Accademico di San Luca. Al termine di una lunga esistenza segnata da dolorosi lutti e totalmente dedita all’arte, dopo essere stato insignito (1972) della medaglia d’oro del Presidente della Repubblica per i benemeriti della cultura e dell’arte, muore a Roma a 93 anni il 16 dicembre 1976.

Le opere: la sua arte trova maggiore espressione nelle figure femminili. Fondamentale nella sua attività, il ciclo di affreschi per la Sala del Consiglio della Cassa di Risparmio di Parma, (1915) dedicata ai temi del lavoro, dell’abbondanza e del risparmio, trasformata durante il Ventennio e ripristinata integralmente dallo Stesso Bocchi nel 1974. Tra il 1919 ed il 1934 realizza il ciclo di dipinti dedicati alle paludi pontine e al tema del lavoro. Nel 1927 affresca Villa Wnorowska a Roma; nel 1932 realizza i bozzetti per il ripristino delle vetrate del Duomo di Messina. Una sala della Galleria Nazionale di Parma riunisce alcuni suoi capolavori mentre un museo con le opere donate dagli eredi è stato allestito da Fondazione Monte Parma. Sue opere sono alla GAM di Roma, all’Accademia di San Luca, a Palazzo Pitti a Firenze, alla Galleria Ricci Oddi di Piacenza. Al Cimitero della Villetta è visibile un affresco, databile agli anni Cinquanta del Novecento, raffigurante la Resurrezione di Cristo con i soldati addormentati ai suoi piedi nell’edicola Barbieri Speltini, sul lato destro del viale principale, appena all’ingresso e un secondo affresco raffigurante il Cristo risorto, sulla facciata dell’Edicola Bottego – Ghidini databile al 1954.

Il monumento: è costituito da un semplicissimo sarcofago in granito con incisioni in colore rosso poste sul lato anteriore. Il sarcofago accoglie, oltre alle spoglie del pittore, quelle della figlia Bianca e della sorella Anita, ripetutamente immortalate nei dipinti di Amedeo.

01.Autoritratto di Amedeo Bocchi, in giacca verde con nome in oro, negli affreschi della Sala del Consiglio della Cassa di Risparmio di Parma (oggi Cariparma-Crédit Agricole).
02. Una immagine della Sala del Consiglio della Cassa di Risparmio progettata e decorata da Amedeo Bocchi nel 1915 e ripristinata nella forma originale nel 1974 (Cariparma-Crédit Agricole).
03. Amedeo Bocchi, Il favo e le api, pannello della Sala del Consiglio della Cassa di Risparmio di Parma (oggi Cariparma-Crédit Agricole).