Galleria Sud, 1884
M. Sante Bergamaschi (1827-1902)
Il monumento: già nei primi anni Settanta dell’Ottocento, poiché la capienza degli archi dell’Ottagono storico si stava dimostrando insufficiente a soddisfare le esigenze di sepoltura della popolazione, veniva deciso il primo di una serie di ampliamenti destinati a proseguire fino ai nostri giorni e alla progettazione di nuove strutture funerarie. Ragioni di carattere economico e di limitata disponibilità di superficie orientarono i progettisti alla scelta di cimiteri-edifici – le gallerie – costituite da loculi fuori terra sovrapposti, sul modello dei colombari di epoca romana.
L’affermazione sociale della classe borghese, aveva portato ad una forte richiesta di avelli che costituivano una risposta al desiderio di non “scomparire” nelle fosse a terra destinate ad essere rinnovate a cadenza decennale. Una tipologia di sepoltura, quella degli avelli, non contemplata nella prima impostazione del cimitero la cui richiesta iniziò ad essere pressante dopo la metà dell’Ottocento.
Il primo progetto di ampliamento risale al 1872 e «consiste nella costruzione di due gallerie coperte ai due lati Sud e Nord del campo attuale, destinate alle sepolture distinte, per le quali non vi ha oramai più spazio nel vecchio recinto» per una capacità complessiva di 4040 posti. I lavori di costruzione iniziavano dalla Galleria Sud.
Progettata da Marco Sante Bergamaschi, ingegnere Capo del Comune di Parma, nel 1875, la Galleria è a croce latina con bracci absidali, articolata su due livelli: quello superiore costituito da un piano rialzato, con cappelle gentilizie lungo i fianchi e sulle tre testate libere e quello inferiore da un seminterrato con avelli a sepoltura frontale.
I lavori, appaltati nel 1876 e assegnati all’impresa Stefano Panizza, si protrassero per diversi anni, per concludersi nel 1884, ma le tumulazioni erano iniziate già nel febbraio 1878.
In realtà i lavori si protrassero fino al 1898 quando vennero create le aperture per il passaggio di persone dal campo principale a quello attorno alla galleria.
La struttura portante è costituita da murature di pietrame intervallate con laterizio, coperta da volte ribassate in laterizio. Il pavimento in mattoni accoltellati è quello del progetto originale. Nel 1891 vengono eseguiti alcuni lavori nella galleria sotterranea. Nel 1923 vengono realizzate alcune aperture, ancora esistenti, nel pavimento per illuminare e aerare i sotterranei, chiuse da griglie in ghisa ornate di particolare pregio. Le targhe degli avelli, tutte in marmo bianco di Carrara, presentano alcuni pregevoli esemplari scolpiti con fregi floreali e i primi esemplari di fotografie utilizzate nelle sepolture.
La Galleria Sud è stata sottoposta ad intervento di restauro strutturale nel 2007.
La vita: Marco Sante Bergamaschi era nato a Parma il 2 maggio 1827. A ventidue anni fu Perito Geometra aspirante nel Genio Civile di Parma. Nel 1860 venne insignito dal dittatore Farini del titolo e delle attribuzioni di Ingegnere civile. Nel settembre del 1869 ebbe la nomina di Ingegnere nell’Uffizio d’Arte del Comune di Parma e nel 1873 pervenne al grado di Ingegnere Capo del Comune. Morì a Parma il 3 maggio 1902 ed è sepolto in un avello della Galleria Nord, da lui stesso progettata.
Le opere: tra i suoi principali lavori, tutti svolti nell’ambito della sua attività tecnica per il Comune di Parma, sono degni di menzione la sistemazione di piazza Garibaldi, di piazza del Duomo, la costruzione del ponte Caprazucca e del ponte di Circonvallazione, i pennelli lungo i torrenti Parma e Baganza, le due Gallerie di ampliamento del Cimitero della Villetta: lavori tutti di singolare perizia.
Uscendo dalla Galleria e imboccando il viale Sud si prosegue verso il centro del Cimitero fino all’edicola Rizzoli, sul lato sinistro.