Renato Vernizzi
(1904-1972) – Pittore e insegnante
La vita: nato a Parma il 1 luglio 1904 da Ettore, decoratore in borgo Santa Caterina, frequenta la Scuola di Figura dell’Accademia di Belle Arti di Parma e per alcuni anni esegue targhe e decorazioni murali presso la bottega paterna. Trasferitosi a Milano nel 1930, si unisce, con Del Bon e Lilloni, al gruppo dei “chiaristi”. Esordisce come disegnatore per giornali e riviste, tiene la prima personale alla Galleria Gian Ferrari di Milano nel 1935 e diviene noto vincendo il premio Bergamo nel 1941. Sposa la parmigiana Maria Teresa Cavalli da cui ha Isabella e Luca, che ricalcherà le orme paterne insegnando anche a Brera. Per molti anni è titolare della cattedra di Figura all’Istituto d’Arte di Parma. Muore a Milano il 18 gennaio 1972.
Le opere: già dagli esordi si delinearono i caratteri fondamentali della sua produzione: lo stile sciolto, sicuro, basato sull’essenzialità del segno e l’immediatezza dei toni, si accompagna al mondo poetico della sua ispirazione. I modelli preferiti e sempre rievocati sono le donne, i bambini e i paesaggi dalle prospettive profonde all’aperto, dove la luce crea e dissolve misteriose immagini di una realtà trasfigurata. La sua pittura, di derivazione impressionista, diviene con gli anni sempre più circoscritta, legata al mondo degli affetti famigliari, del giardino di casa, che esplora, instancabile, grazie ad una forte visione poetica interiore. Sue opere si trovano nelle Gallerie d’Arte Moderna di Firenze, Parma e del Comune di Milano. Un museo con le opere donate dagli eredi è stato allestito da Fondazione Monte Parma.
Il monumento: la sepoltura, databile agli anni Duemila, costituita da spesse lastre di granito, è formata da un parallelepipedo in pietra di gusto razionalista con lastra sepolcrale e quinta angolare nello stesso materiale. Una semplice targa in marmo bianco ricorda il pittore.
01. Renato Vernizzi, Autoritratto col cappello, olio su tavola, 1924 (Collezione privata, Vicenza).
02. Renato Vernizzi, Isabella alla finestra con mantellina, olio su tela, 1960 (Fondazione Monte, Parma).