Edicola Barilla, 1940

Camillo Uccelli (1874-1942)

Il monumento: nel 1940 Camillo Uccelli, tecnico di fiducia della Famiglia Barilla, proprietaria dell’omonimo pastificio, aveva elaborato il progetto di una edicola funeraria a pianta quadrata, caratterizzata dal forte linearismo geometrico di gusto Déco, mossa dalla presenza di quattro protiri semplificati, retti da colonne cilindriche in travertino e chiuse da monoliti scavati ad arco posti in corrispondenza dei quattro lati. Su quello principale, rivolto al viale centrale, si apre il cancello in ferro battuto e vetro sormontato da un mosaico raffigurante la Madonna del Sacro Cuore circondata da otto angeli. All’interno, la parete di fondo è illuminata da una alta monofora chiusa da una vetrata policroma con la raffigurazione di un angelo che regge fra le mani una corona di spine.
Nel luglio 1940 Riccardo Barilla (1880-1947) otteneva l’autorizzazione ad erigere, in luogo della preesistente sepoltura di famiglia a terra realizzata nel 1918 dalla Ditta Antonio Leoni, una edicola, progettata da Camillo Uccelli e poi realizzata dal geom. Luigi Gennari, che gli era subentrato nella gestione dello studio.
Ad una prima ipotesi progettuale, che prevedeva il posizionamento, sul frontone dell’edicola, di una statua di Cristo a braccia aperte, oggi conservata presso l’Archivio Storico Barilla, venne preferita una seconda versione con un inserto musivo con il volto della vergine nell’arco sovrastante il cancello di accesso.

La vita: dall’esiguo gruppo di allievi formatisi all’Istituto di Belle Arti di Parma alla scuola dell’architetto bolognese Edoardo Collamarini (1863-1928), uscì appena ventenne nel 1894 anche Camillo Uccelli, nato a Parma il 15 novembre del 1874.
L’esordio professionale avviene agli inizi del secolo, con particolare impegno rivolto all’edilizia residenziale e al restauro, lasciando tracce in alcune realizzazioni all’interno e all’esterno del centro storico di Parma. Attento alle tendenze stilistiche d’Oltremanica, improntate ad un corretto revival neoromanico e neogotico, Uccelli è egualmente attratto dagli schemi eclettici nazionali da lui raramente infiorati di richiami riferiti al morente Liberty. In virtù del suo grande interesse per la civiltà inglese e della rigorosa fede cristiana, a cui si aggiunse una profonda ammirazione per i monumenti dell’arte romanica e gotica parmense, formò la sua cultura aderendo al movimento romantico e orientandosi chiaramente verso il neogotico. Camillo Uccelli fu l’unico convinto interprete a Parma di questo revival del Medioevo a cui rimase coerente per tutta la sua carriera professionale. Morì a Parma, alle soglie della vecchiaia nel 1942.

Le opere: dagli inizi degli anni Venti si dedica principalmente alla progettazione di villini, in parte realizzati nella prima periferia urbana, e alla costruzione di diversi edifici di culto.
Nella sua considerevole produzione spiccano il rifacimento della facciata della chiesa Evangelica in borgo Tommasini (1913), il Salone Espositivo di borgo Santa Brigida, successivamente incorporato nel cinema Centrale, (1915), Villa Grassi (1923), la chiesa di San Leonardo (1928-31) e il Seminario Diocesano minore (1929-31), la chiesa di Castelnuovo Fogliani (1931-1933), in provincia di Piacenza, dovuta alla munificenza del pontefice Pio XI e del cardinale Nasalli Rocca e la chiesa parrocchiale di Bardi (1932), di impianto romanico a tre navate.
In veste di architetto di fiducia della Barilla, Uccelli svolse la sua attività lungo l’intero arco di un ventennio, dal 1916 al 1936, attraverso una serie di interventi, fasi di ristrutturazione, sopralzi, ampliamenti dello stabilimento di Barriera Vittorio Emanuele.
L’edicola per la famiglia Barilla, del 1940, realizzata due anni prima della sua morte, si rifà al razionalismo, scostandosi sensibilmente dalle precedenti realizzazioni.

Percorrendo il viale centrale verso l’uscita, si incrocia il monumento Gardelli.

01. Ritratto fotografico dell’architetto Camillo Uccelli intorno al 1910 (Collezione privata, Parma).
02. Edicola Barilla, facciata.
03. L’edicola Barilla da poco ultimata in occasione della festività dei defunti in una foto di Alberto Montacchini (Archivio Storico Barilla, Parma).
04. Camillo Uccelli – Luigi Gennari, progetto per l’edicola Barilla, prima versione non realizzata, 1940 (Archivio Storico Barilla, Parma).