

Edicola Colla, 1932-1933
Emilio Trombara (1875-1934)
Il monumento: interamente progettata e realizzata da Emilio Trombara fra il 1932 ed il 1933 con uno stile architettonico di gusto eclettico, l’edicola è arricchita da numerose sculture modellate dallo stesso artista. Presso gli eredi Trombara sono conservati i bozzetti in argilla dell’edificio e dei vari bassorilievi, qui riprodotti. L’apparato decorativo, mutato in corso d’opera, fa riferimento alle vicende della famiglia titolare: al tenente pilota Antonio Colla (1907-1932), improvvisamente scomparso, a lavori già iniziati, in un incidente aereo nel 1932 è dedicata la grande raffigurazione del pannello Est, dove l’anima del pilota viene accompagnata al cielo da un angelo. Il pannello Ovest, tratteggia il peccato originale, l’ingresso della morte nella umana vicenda e la prefigurazione dell’Agnello, che a suo tempo ristabilirà l’alleanza secondo la legge (il libro) con il suo sacrificio, sconfiggendo il male e la morte con la sua risurrezione. La figura di San Michele, guerriero che sconfigge il maligno, fa da contrappunto alla Vergine saggia dell’abside, citata nel Vangelo, che va incontro al suo Signore vestita a festa, con la lampada accesa e l’olio nell’ampolla.
Lo stile delle raffigurazioni riprende, volutamente, modelli antichi – come i due sarcofagi posti alla base dei bassorilievi laterali o la figura della Vergine saggia – che si avvicinano agli stilemi plastici del Cinquecento. Delicatissimo e “impressionista”, è invece, il modellato dei bassorilievi in cui compare anche la figura del genio alato che accompagna l’anima del defunto, già utilizzato a tutto tondo nel gruppo che sovrasta l’Edicola Romanelli alla Villetta. E anche i leoni alati ai piedi di San Michele rimandano alle Sfingi leonine della stessa Edicola Romanelli.
Nel complesso è, questa, l’opera della maturità dell’artista che vi profonde e riassume motivi e modelli di una lunga attività, lasciando in eredità ai posteri il suo ideale artistico elegante e misurato, prima che nuove tendenze arrivino ad occupare la scena.
La vita: figlio dell’architetto Carlo, Emilio Trombara nacque a Parma il 13 giugno 1875. Fu scultore dotato di una spiccata inclinazione naturale per la modellazione, non ampiamente sviluppata nell’arco di una vita breve, in gran parte spesa nella città natale, dove lasciò il segno di un talento solo tardivamente e in parte riconosciuto. Gli studi artistici si svolsero nell’ultimo decennio del XIX secolo all’Istituto di Belle Arti di Parma, dove Cecrope Barilli teneva la cattedra di Figura e Agostino Ferrarini quella di Scultura. Da quegli insegnamenti il Trombara, incostante nella frequenza, trasse le nozioni fondamentali per poter operare in proprio, rifuggendo istintivamente dal metodo che la scuola imponeva. Per questo non raggiunse la meta del diploma. Fu attratto da Firenze, dove, lavorando col Garella, studiò dal vivo ciò che la sua indole ribelle gli permetteva di osservare nella piena libertà delle scelte. Rientrato a Parma, fece parte del gruppo di scultori che nel 1912 realizzarono le statue per il monumento a Verdi dai bozzetti originali di Ettore Ximenes. Rapporti di reciproca stima legarono il più noto artista palermitano e il giovane parmigiano e fu proprio Ximenes che gli affidò nel 1907 l’incarico dei restauri delle sculture equestri del Teatro Farnese. E ancora Trombara eseguirà la fusione della vittoria alata del monumento alla Vittoria di viale Toschi nel 1931. Nel primo ventennio del XX secolo sono da ricordare i bronzi che ornano la freddezza marmorea delle sepolture del Cimitero della Villetta di Parma, che con lo stile inconfondibile e la loro numerosità, finiranno per caratterizzare in senso floreale lo spazio dell’ottagono storico. Trombara moriva, a 59 anni, il 20 gennaio 1934.
Le opere: a lui sono da ascrivere i busti della galleria dei Poeti della Rocca Meli Lupi di Soragna. Numerose sono le sue realizzazioni nelle chiese di Parma: le Via Crucis di Sant’Antonio Abate, Sant’Uldarico, Santa Caterina; i fonti battesimali in San Sepolcro (replicati in copia in Sant’Antonio e San Benedetto) e in Santa Maria Maddalena. Nel 1913 modella la targa commemorativa in bronzo di Don Carlo Maria Baratta nel piazzale di San Benedetto. Ma la maggior parte delle sue realizzazioni sono d’ambito privato e cimiteriale. Presso il Cimitero monumentale della Villetta vanno ricordate l’Edicola Colla, progettata e realizzata integralmente da Trombara, l’Edicola Romanelli, sormontata dall’ardito gruppo scultoreo con gli angeli in volo, la Cappella Paris-Costa, i monumenti Bocchialini-Corchia, Chierici, Salvatori; la monumentale ara Gnecchi, caratterizzata dalla statua femminile a grandezza naturale con le fattezze della moglie Nella Rossini, e l’ara Mancini; il monumento al medico parmigiano Giovanni Inzani nella Galleria Nord, il monumento dell’Orfanotrofio Vittorio Emanuele II, …
Si costeggia l’Edicola Colla sul lato sinistro e si imbocca lo stradello che, volgendo a Est, giunge alla traversa principale. Qui, sull’angolo di destra, si erge il Monumento Carpi, caratterizzato da una sinuosa figura femminile in marmo.
01. Ritratto fotografico dello scultore Emilio Trombara (Eredi Trombara, Parma).
02. Emilio Trombara, prospetto della facciata allegato alla richiesta di licenza edilizia (Archivio Storico Comunale, Parma – Licenza n.304-1930).
03. Emilio Trombara, modellino dell’Edicola Colla, lato Nord con la facciata principale (Eredi Trombara, Parma).
04. Emilio Trombara, modellino dell’Edicola Colla, lato Sud con l’abside (Eredi Trombara, Parma).
05. La facciata dell’Edicola Colla.
06. Il cancello di ingresso dell’Edicola Colla modellata da Trombara e gettata in bronzo, con la figura dell’Arcangelo Michele. Ai suoi piedi due leoni alati, simbolo delle forze del male.
07. La porta di accesso esterno dall’abside, che introduce alla cripta riservata alla Famiglia Piva, fusa in bronzo su modello di Trombara, raffigurante la Vergine Saggia, citata nel Vangelo, che va incontro al suo Signore vestita a festa, con la lampada accesa e l’olio nell’ampolla.
08. Il bassorilievo Est, modellato da Emilio Trombara, raffigurante la scena idealizzata della morte del tenente pilota Antonio Colla (1907-1932), improvvisamente scomparso, a lavori già iniziati, in un incidente aereo nel 1932 con l’anima del pilota che viene accompagnata al cielo da un angelo.