

Pietro Pecchioni
(1828-1908) – Garibaldino, barcaiolo
Vicende: Pietro Pecchioni (Sarmato, 4 gennaio 1828 – Parma, 9 agosto 1908) costruttore di barche e traghettatore sul Po, si arruolò ventenne nelle Guardie di Finanza del Ducato di Parma e Piacenza, entrando presto in contatto con molti simpatizzanti del movimento mazziniano e affiliati della Giovine Italia. Successivamente partecipò alle imprese che i mazziniani prepararono per sollevare lo Stato parmense contro Carlo di Borbone, nonché all’attentato del 26 marzo 1854, in cui il Duca verrà ucciso. Nel 1859, arruolatosi nei Cacciatori delle Alpi, Pecchioni combatté valorosamente con Garibaldi a Varese e Treponti e il 5 maggio 1860 si trovò a Quarto nella schiera dei Mille. Sciolto l’esercito meridionale, il Pecchioni, ritornò a Parma dove fu assunto come guardia municipale. Collocato in pensione, ebbe in concessione il laghetto del giardino pubblico di Parma dove gestì il servizio di noleggio di piccole imbarcazioni fino alla morte.
Il monumento: opera dello scultore Alessandro Marzaroli (Parma,1868 – 1951) e databile al 1910, in arenaria e graniglia di cemento, presenta una base terragna su cui è poggiata una bandiera avvolta, simbolo del Risorgimento. Su di essa è un libro recante la storia del soldato Pietro Pecchioni considerato un eroe popolare, firmata dallo storico liberale parmigiano Emilio Casa (1819–1904). Sorretto da due colonne in arenaria è il busto in bronzo del defunto raffigurato con numerose medaglie sul petto. Il busto è avvolto da un nastro con foglie di alloro e di quercia, che cinge tutto il monumento, creando una continuità simbolica. Nelle fiancate laterali vi sono due figure allegoriche. Sul fianco sinistro una figura femminile è avvolta in un mantello che nasconde in parte la spada che tiene tra le mani, simbolo della guerra; sul fianco destro un’altra figura femminile stringe sul petto un ramo di alloro e impugna nella mano destra una spada spezzata, simbolo della pace vittoriosa. Entrambe le figure recano, ai lati del volto, tondi decorati con motivi a fogliame recanti le incisioni di date significative della sua partecipazione ai moti risorgimentali: “1854 – 1859” a sinistra e “1860 – 1861” a destra. La parte posteriore del monumento è caratterizzata da una piccola porta a vetri che protegge il vano interno in cui è posta la targa che ricorda tutti i membri della famiglia. La parte superiore del monumento è costituita da un parallelepipedo su cui poggiano due contenitori cilindrici con teste di leoni e ghirlande di foglie. Una foto all’albumina del bozzetto originale modellato da Marzaroli per il monumento a Pecchioni è conservata presso l’Archivio Storico Comunale di Parma.