Galleria Perimetrale Nord, 1931-1954
Moderanno Chiavelli (1869-1962)
Il monumento: nei primi anni del Novecento le zone circostanti le due Gallerie erano state adibite a campi per le sepolture comuni e, nel caso del recinto a Sud, anche ad ossario. Ma la progressiva crescita della popolazione urbana rendeva queste misure non risolutive e negli anni Venti erano richiesti provvedimenti radicali per l’ampliamento del cimitero, «essendo ormai l’attuale insufficiente», come ricordava il Sindaco nella seduta del Consiglio Comunale dell’11 febbraio 1921.
Dato che «la costruzione di un nuovo cimitero importerebbe una spesa enorme» si optò per la erezione di una nuova Galleria: questa sarebbe sorta sull’area allora occupata dall’alveo del canale Cinghio, di cui veniva deliberato lo spostamento limitatamente al tratto compreso fra il Mulino della Villetta ed il Molinetto.
Così il recinto veniva ampliato e a partire dal 1931 iniziava la costruzione delle arcate perimetrali con colombari, secondo il progetto, di gusto classico, elaborato nel 1930 dall’Architetto del Comune Moderanno Chiavelli (1869-1962).
La realizzazione del vastissimo porticato proseguì per stralci successivi in senso orario nei decenni a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, concludendosi, dopo i lavori di ripristino delle aree bombardate, nel 1954.
L’impianto è un rettangolo allungato con gli angoli smussati, nei quali si inseriscono alcune cappelle di famiglia. Il porticato è sollevato rispetto al piano dei campi di sepoltura, che sono più bassi di quasi un metro rispetto a quelli dell’Ottagono.
Il lato Sud presenta due archi che mettono in collegamento la Galleria Perimetrale all’Ottagono storico e due passaggi che permettono di raggiungere i due triangoli Nord-Est, con il Chiostro di padre Lino e Nord-Ovest con l’ossario. In corrispondenza di questi varchi si trovano altre cappelle di famiglia e le scale che permettono di raggiungere il vastissimo sotterraneo che ospita l’ossario comune.
Il portico ha campate in stile neorinascimentale con volte a crociera e quadri di avelli con lapidi in marmo chiaro e incisioni originariamente in color seppia.
La vita: nato a Fontanellato (PR) il 16 giugno 1869, intraprese studi musicali, bruscamente interrotti per una caduta che gli lasciò una permanente menomazione alla mano destra. Entusiasta per le cose dell’arte e dotato di una indomita volontà, riuscì ad addestrare la mano sinistra al disegno e si iscrisse all’Istituto di Belle Arti di Parma (1885). La sua passione per il disegno lo rese talmente noto nell’ambiente della scuola che, ancora prima del diploma, l’architetto Pancrazio Soncini (1831-1891) lo volle nel suo studio come disegnatore. A ventiquattro anni si diplomò a pieni voti nel corso di disegno architettonico (1893), di cui era titolare Enrico Bartoli. Dopo il diploma Chiavelli esercitò l’insegnamento di geometria descrittiva e architettura presso la scuola serale annessa all’Istituto di Belle Arti (1894-1913) e prestò contemporaneamente servizio, come impiegato straordinario, nell’Ufficio Tecnico del Comune di Parma (1894).
Gli anni dal 1909 al 1920 rappresentarono il periodo più intenso della sua attività professionale e coincisero anche con il periodo più fertile della produzione architettonica del primo Novecento. Gli anni successivi lo videro impegnato in numerose opere pubbliche, in particolare in alcuni restauri, rifacimenti e riattamenti di facciata. Divenuto architetto capo dell’Ufficio Tecnico Comunale, lo diresse per un ventennio dal 1913 al 1933. Lasciato il Comune a 64 anni proseguì l’attività professionale fino alla Seconda Guerra mondiale. Chiavelli moriva a Parma il 5 ottobre 1962
Le opere: collaborò a vari progetti di edifici pubblici: la scuola elementare Pietro Cocconi (1898), con l’ingegner Raffaele Villa, il Macello Pubblico, con gli ingegneri Giorgio Alessi Canosio e Gino Fornari. Nel 1904 eseguì, in collaborazione con l’ingegnere Guido Albertelli, la facciata dell’Albergo Croce Bianca (distrutto dai bombardamenti nella seconda guerra mondiale). Del 1905 è l’importante progetto del Palazzo delle Poste, in collaborazione con Olindo Tomasi. Rifece le facciate sul lato orientale del Comune, elaborò il progetto dell’imponente edificio delle Scuole Tecniche (1914), affacciato sul lungo Parma Maria Luigia, ultimato solo nel 1924 e il ripristino dell’antico palazzo Gherardi (1915) in via Farini, trasformato in Istituto Tecnico. Dopo una lunga parentesi bellica, Chiavelli progettò e diresse i lavori di restauro sul lato Ovest della Pilotta (1922), dove ha sede l’Istituto di Belle Arti e disegnò la fronte su viale Mariotti della nuova ala dell’edificio, occupata dal Museo Nazionale d’Antichità; affrontò il restauro e la sistemazione interna di alcune parti del Convento benedettino di San Paolo (1922) e disegnò la facciata del palazzo dell’Azienda Municipalizzata Pubblici Servizi (1923). Nel 1930 provvide ai restauri del Palazzo del Giardino e al completamento di Palazzo Giordani. Queste opere gli diedero grande notorietà, soprattutto nell’ambito della committenza privata, dove fu attivo con decine di progetti di edilizia residenziale nel centro cittadino.
Nel campo funerario sono da segnalare: le cappelle Leoncini, Fulgoni, Caprioli (1934), Romanelli (1924) e il monumento Marchelli (1925 ca.). A lui si deve anche la progettazione della Galleria Perimetrale Nord, vasto ampliamento del Cimitero della Villetta, in stile neorinascimentale, la cui costruzione (1931) si concluse nel 1954.
In provincia costruì la facciata, la cupola e il campanile delle chiese di Felegara e di Calestano ed eseguì altre opere minori a San Pancrazio, Collecchio, Fontevivo, Monticelli Terme, Sant’Ilario di Baganza, Sant’Ilario d’Enza, Polesine Parmense, Terenzo, …
Percorrendo un primo tratto della Galleria verso Ovest, si raggiunge una apertura ad arco sulla sinistra che permette di tornare sotto il portico dell’Ottagono storico. Il percorso prosegue, sempre verso Ovest fino a raggiungere l’edicola Zanlari.
01. Ritratto fotografico dell’architetto Moderanno Chiavelli intorno al 1910 (Collezione privata, Parma).
02. Galleria Perimetrale Nord, veduta parziale dell’angolo Nord-Ovest.
03. Galleria Perimetrale Nord, una immagine storica a pochi anni dalla costruzione, 1935 ca. (Archivio Storico Comunale, Parma)