Claudio Salvatore Balzari
(1761-1839) – Pittore
La vita: nacque a Colorno il 25 dicembre 1761 da Pier Antonio custode dei magazzini della Corte ducale e da Maria Elisabetta Solari, entrambi svizzeri di Altorf-Giornico. Studiò grammatica latina a Colorno, e poi proseguì gli studi classici a Parma frequentando l’Università. Assunto alla Corte divenne Controllore delle contribuzioni dirette, e infine membro della Consulta del Catasto. Versato negli studi scientifici, fu egualmente portato per la letteratura, la musica e la pittura, con particolare predilezione per il paesaggio, che coltivò con passione d’artista dedicandovi il tempo che la professione gli lasciava libero. Ricevette incoraggiamenti prima dal duca Ferdinando di Borbone e, alla morte di questi, avvenuta nel 1802, dall’amministratore francese Moreau de Saint-Méry che volle inviarlo a Roma per un corso di perfezionamento. Balzari generosamente rifiutò in favore del suo promettente allievo Giacomo Zamperla, di Fontanellato. La duchessa Maria Luigia d’Austria lo nominò Accademico d’onore e Consigliere della Ducale Accademia di Belle Arti (5 ottobre 1821). Ebbe alte cariche onorifiche e fu legato d’amicizia con le personalità più illustri della cultura del ducato. Moriva a Parma il 17 aprile 1839.
Le opere: Balzari iniziò l’attività di artista appena adolescente eleggendo a guida la natura, cui si accostò con schiettezza e semplicità traendo spunto dalle passeggiate nei dintorni di Colorno o dai viaggi con i genitori in Svizzera, i cui stupendi paesaggi, interpretati con una poetica personalissima, finirono per commuovere e persuadere il padre di trovarsi di fronte a una vera vocazione. La stessa professione, che richiedeva continui spostamenti nei vari centri della provincia, gli offrì spunti significativi: castelli, paesi montani e campestri, viali silenziosi, torrenti, panorami di paesi e aspetti caratteristici della città di Parma. Sono paesaggi pervasi di limpida arcadica purezza, con cieli di un azzurro terso; con piante in primo piano analizzate con una preziosità fiamminga. Acquerelli e guazzi di piccole dimensioni che spesso regalava agli amici, e prospettive e scenografie a tempera che eseguì nella decorazione di cortili e di palazzi. Un suo Autoritratto si trova nella Galleria Nazionale di Parma, alcuni acquerelli al Museo Glauco Lombardi di Parma. Balzari può essere ritenuto il caposcuola dei paesisti dell’Ottocento parmense e in particolare fu maestro e aiuto di Giuseppe Boccaccio.
Il monumento: legato da profonda amicizia con Antonio Melloni, padre del grande fisico Macedonio, che predispose perché le spoglie mortali del Balzari venissero poste nella sua tomba di famiglia al cimitero della Villetta, è oggi ricordato da una semplice targa in marmo grigio posta sul pilastro dell’Arco 22, destinato alla famiglia Melloni.
01. Salvatore Balzari, Paesaggio, tempera su carta (Collezione privata, Parma).
02. Sepoltura di Salvatore Balzari al Cimitero monumentale della Villetta.